Musica

Dokken e Kingdom Come - (Milano)

Dokken e Kingdom Come - (Milano)

Il grande hard rock e' protagonista assoluto stasera; due band on stage con una storia ultra ventennale alle spalle, ovvero i teutonici Kingdom Come e i grandi Dokken. Bands che mancavano dalle scene europee da troppo tempo e che ormai non speravamo piu' di poter rivedere in sede live e che invece, belli belli in barba alle nuove leve, han lasciato sui viso di tutti i presenti, piu' di uno stupore.

Tocca ai Kingdom Come aprire le danze e ahime'..spiace ammetterlo, ma la band di Lenny Wolf non e' piu' in forma come una volta; Lenny ha la voce in cantina stasera e anche i musicisti non spiccano per bravura o particolari capacita'. I brani sono una carrellata di vecchi e nuovi hit, tra cui le datate ma sempre attuali “Twilight Cruiser” e “Do You Like It” (quest'ultima vero inno per tutti i presenti all'Alcatraz) affiancate a songs dal recente “Ain't Crying For The Moon”. Uno show discreto ma che ha messo in luce, gli evidenti limiti di Lenny.
Peccato.

Dopo un veloce cambio palco e' l'ora che la magia targata Dokken si materializzi tra di noi; un intro fa da preludio alla stupenda “Kiss Of Death” (dal fantastico “Back For The Attack” datato 1988!) e la festa puo' cominciare.

I nostri, non avendo nessun nuovo album in promozione, si tuffano in una scaletta davvero da “greatest hits” con tutti i loro cavalli di battaglia; si passa da “Into The Fire” (da volar via..) a “Dream Warriors” (la mia preferita, dal coro spaventoso..e per i piu' attenti, colonna sonora di “Nightmare 3 – I Guerrieri Del Sogno”) fino alla piu' recente “The Hunter”.

Un sound pazzesco e una band in gran forma col solo Don Dokken su alti e bassi con la sua voce che, durante i primi brani e' un po' “freddina”; precisa come un orologio svizzero la sezione ritmica Barry Sparks (basso e cori) e Mick Brown (batteria e cori) davvero di prim'ordine e in un brano come “Paris Is Burning”, la furia della doppia cassa di Mick e' senza paragoni!

Spartiacque dello show la magnetica ballad “Alone Again”, bella oggi come vent'anni fa, con Don sugli scudi che, anche se non vola alto con le note, si dimostra un cantante versatile e in grado di stravolgere le linee melodiche di questo brano, in maniera personale e dai risultati fantastici. Dal passato piu' recente arriva “Sunless Days” dai rimandi agli ultimi Europe di “Secret Society”, un brano dalla carica esplosiva ad effetto, affiancata a una doppietta del calibro di “When Heaven Comes Down” e “It's Not Love”, che chiudono la parte regolare dello show.

Sotto cosi bis allora a partire da una “Tooth N' Nail” di inumana violenza e con un solo del giovane Jon Levin straripante e in grado di non far rimpiangere il vecchio George Lynch; tutti con le braccia al cielo e i polmoni in mano con la travolgente “In My Dreams” (cantata dal vostro recensore a pieni polmoni..) e con la conclusiva “Unchain The Night”, marchio a fuoco di uno spettacolo inteso e che ci ha riportato in suolo italico una band di numeri uno. Grandi Dokken...ora confido nelle parole di Don che, durante i saluti, ci ha lasciato con “...torneremo in marzo aprile...” e calcolando che il nuovo album e' alle porte beh..come dire..l'attesa e' interessante! STAY TUNED...

SET LIST

1 INTRO
2 KISS OF DEATH
3 INTO THE FIRE
4 DREAM WARRIORS
5 THE HUNTER
6 BREAKING THE CHAINS
7 PARIS IS BURNING
8 ALONE AGAIN
9 TOO HIGH TOO FLY
10 SUNLESS DAYS
11 JUST GOT LUCKY
12 WHEN HEAVEN COMES DOWN
13 IT'S NOT LOVE

Bis

14 TOOTH N' NAIL
15 IN MY DREAMS
16 UNCHAIN THE NIGHT

Galleria di foto di Tommaso Penna